Siamo vicini a ferragosto e, a pochi giorni dalla chiusura di fine estate degli impianti natatori di Città di Castello, ancora nessuna comunicazione ufficiale è stata diramata dal gestore e dall’amministrazione comunale circa il destino della piscina per la stagione autunno-inverno. Ho dunque presentato un’interrogazione per conoscere le intenzioni dell’amministrazione circa l’esecuzione dei lavori annunciati fin da maggio 2024, per il rifacimento della vasca interna, ma sui quali nessuna tempistica certa è stata comunicata, lasciando nell’incertezza l’utenza.
Ad oggi, dunque, le famiglie non sanno se a settembre partiranno i corsi di nuoto per i loro figli e fino a quale mese potranno usufruire della piscina interna.
Un’incertezza che sta già cominciando a dare i suoi primi frutti negativi anche tra le società sportive: il CNAT99 ha già divulgato comunicazione che da settembre attende tutti, compresi nuovi iscritti, presso la piscina di S. Giustino. Una decisione grave , dopo decenni di utilizzo della piscina comunale di Città di Castello, con una convenzione continuamente rinnovata, che ha sempre permesso un utilizzo delle corsie natatorie riservate a tariffe agevolate.
Città di Castello dunque perde una convenzione storica, senza che alcuna spiegazione sia stata data dal gestore e dall’amministrazione in merito alle soluzioni proposte all’utenza in relazione alla chiusura della piscina: se questa restasse aperta anche da settembre per la stagione invernale, infatti, non si comprende perchè i lavori siano stati annunciati a maggio, senza mai dare una certezza della tempistica della chiusura degli impianti.
E’ proprio la mancanza di chiarezza sulla gestione che crea disagio e perdite economiche perché impedisce all’utenza di decidere in tranquillità come soddisfare le proprie esigenze in merito ai corsi di nuoto, al fitness o agli allenamenti di studenti, di sportivi ed atleti.
Su questa situazione di stallo abbiamo chiesto precise spiegazioni, anche perchè coinvolge la gestione del personale il cui destino è decisamente diverso con la piscina aperta o chiusa.
Ribadiamo che tale gestione non soddisfa, non tanto noi, ma soprattutto i cittadini e non ci pare in grado di valorizzare un patrimonio e degli impianti di tutto rispetto, senza una visione d’insieme manageriale in grado di promuovere un reale sviluppo dei servizi e dei lavoratori