Un grande abbraccio collettivo a Nazzareno Boriosi in occasione della presentazione del libro “Il codice Boriosi” a lui dedicato. Al ristorante Il Sesto Canto la gran folla, nonostante il caldo, ha manifestato tutto il suo affetto nei confronti dell’imprenditore scomparso da poco ma rimasto nel cuore di tutti. Sono stati i figli Beatrice e Federico a proporre l’iniziativa del volume, scritto dal giornalista Fabrizio Paladino, che nella sua introduzione ha ripercorso tutti i momenti salienti del racconto-intervista con Nazzareno, alcuni di questi anche ironici, passaggi condivisi all’inizio che la gente ha particolarmente apprezzato. Un appuntamento che ha visto la presenza delle istituzioni, dei familiari di Boriosi, dei tanti amici, dei colleghi imprenditori, di chi da ragazzo ha affiancato il percorso di vita di questo straordinario uomo.
In tutti gli interventi – quelli del sindaco Luca Secondi, del presidente del consiglio comunale tifernate Luciano Bacchetta, del vice presidente del consiglio regionale Michele Bettarelli, degli amici Gabrio Renzacci, Fiorenzo Lucchetti, Mario Mariotti, dei figli, commossi, Beatrice e Federico, della nipote Donatella, di Leonardo Bambini di Artegraf che ha curato la stampa del volume – ci sono state parole di affetto, di stima, di profondo legame con Nazzareno, ricordato anche con tantissimi aneddoti non solo sul fronte lavorativo ma in quello sportivo e familiare. Gli applausi, insomma, non sono mancati, anche nel “quiz” iniziale in cui Paladino ha chiesto agli ospiti presenti quale secondo loro era stato il primo affare concluso da Nazzareno nella sua vita… Un agnellino comprato per 2mila lire evenduto a 8mila lire. Nessuno ha indovinato, al pari del “motto” portato avanti da sempre dal Nazza: “Le cameriere? Prima devono essere brave, poi anche belle”.
“Questo è sì un libro, ma soprattutto un racconto, un insieme di testimonianze che Nazzareno ci ha voluto regalare – ha detto Fabrizio Paladino – passaggi cruciali che hanno segnato, sempre nel bene, la sua vita fin da quando era un ragazzino. E poi l’abbinamento con le foto che fissano tutte le tappe. Immagini, per la maggior parte, che facevano parte dell’archivio storico di Nazza. Che ha voluto ricordare tanti amici, tanti personaggi incontrati nel proprio percorso lavorativo e non solo. Mi diceva sempre: non ti dimenticare di scrivere quel nome! I ricordi di Nazzareno, ma anche il ricordo, bellissimo, dei figli, due pagine da non perdere, e quello dello storico dipendente, Graziano. L’esperienza mia di scrivere il racconto di Nazzareno – ha aggiunto Paladino – l’incontrarsi qui più volte con lui è stato davvero emozionante.
Erano passate solo poche settimane dalla scomparsa del babbo Flavio nel settembre 2022 quando Federico mi comunicò che aveva in mente questo progetto e che gli avrebbe fatto piacere che a seguirlo fossi stato io. Per me è stato un dono poter parlare quelle volte con Nazzareno e descrivere così la sua straordinaria storia. Di fatto il libro è come una lunga intervista-testimonianza dove lui, come dicevo, racconta tutti i momenti salienti della sua vita”.
Una mattinata, insomma, dedicata al re della ristorazione conclusasi con l’assalto al libro donato dalla famiglia Boriosi a tutti, con tanto di dedica dei figli e con quell’abbraccio collettivo, meritato, a un grande tifernate.