Il sindaco Secondi risponde ai consiglieri Lignani Marchesani (Castello Civica) e Arcaleni (Castello Cambia) su piazza Burri: “con l’impegno della Fondazione Albizzini per la demolizione e la bonifica dell’ex scuola Garibaldi abbiamo ottenuto due risultati: velocizzare l’esecuzione dell’intervento, stralciandolo dall’iter urbanistico di piazza Burri, e avere conferma della volontà di realizzare l’opera da parte della Fondazione, che nei prossimi mesi presenterà un project financing”.
“Con l’impegno della Fondazione Albizzini di assumere l’onere finanziario di demolire l’ex scuola Garibaldi e di bonificare l’area abbiamo ottenuto due risultati: da un lato, stralciare questo intervento a beneficio del decoro di uno spazio urbano importante della città dal piano attuativo per piazza Burri e quindi velocizzare la sua esecuzione, che avverrà nel giro di alcuni mesi; dall’altro, la testimonianza della volontà di realizzare piazza Burri da parte del sodalizio, che nei prossimi mesi presenterà un project financing per l’opera”. E’ quanto ha chiarito ieri sera in consiglio comunale il sindaco Luca Secondi, rispondendo alle interrogazioni su piazza Burri dei consiglieri Andrea Lignani Marchesani (Castello Civica) ed Emanuela Arcaleni (Castello Cambia). Il primo cittadino ha anche accolto la richiesta dei due esponenti della minoranza di convocare una commissione sul tema con i rappresentanti nominati dal Comune nella Fondazione Burri, impegnandosi a invitare il presidente Bruno Corà e i consiglieri Chiara Burzigotti e Roberta Giorni. Il consigliere Lignani Marchesani aveva rivendicato il ruolo del consiglio comunale nella vicenda di piazza Burri, sostenendo che “l’assemblea cittadina avrebbe dovuto essere coinvolta nell’interlocuzione con la Fondazione Albizzini e non essere informata dai giornali, con una stretta di mano di cui non c’era bisogno, perché la demolizione dell’ex scuola Garibaldi era già implicita nell’accordo di programma”. “Piazza Burri è un progetto che dal punto di vista culturale e simbolico assolutamente mi piace e mi convince, ma abbiamo la necessità di capire i tempi della sua realizzazione e se la Fondazione Albizzini darà fondo alle proprie risorse per esaudire la volontà del maestro Burri o abbia trovato un altro partner al posto degli arabi, disposto a investire su questa opera”. Nel ricordare la propria contrarietà all’accordo di programma per piazza Burri, “che presentava troppe criticità che negli anni successivi sono emerse, mentre avrei preferito un concorso di idee”, la consigliera Arcaleni ha ribadito “la necessità di capire come e quando si procederà per piazza Burri, perché sono domande che ogni cittadino si fa a distanza di cinque anni da quell’intesa”. “La Fondazione avrebbe il dovere di presentarci un cronoprogramma, un progetto esecutivo, un piano finanziario, perché di questo si sta parlando, non di strette di mano che hanno un valore puramente mediatico, dato che si tratta di una porzione importante della nostra città per l’accesso al centro storico”, ha spiegato l’esponente di Castello Cambia, rimarcando la necessità che l’amministrazione comunale “faccia comprendere quale visione abbia dello sviluppo urbanistico di un’area strategica come questa”. “Nel momento in cui verrà demolita l’ex scuola Garibaldi, quanto tempo staremo con quella spianata davanti a un complesso industriale che il maestro Burri voleva nascondere con la famosa quinta scenica del parallelepipedo nero e quale progetto c’è per la parte retrostante piazza Burri”, ha chiesto Arcaleni, sollevando anche la necessità di comprendere “chi e come gestirà il centro per le arti contemporanee che dovrebbe sorgere nel nuovo edificio al posto dell’ex scuola Garibaldi, di cui la Fondazione dovrà assumersi l’onere per dieci anni e che poi passerà al Comune?”. Nel suo intervento, il sindaco Secondi ha fatto presente di “aver voluto la stretta di mano con il presidente Corà, perché gli atti amministrativi hanno un valore importante, tangibile, ma di fronte alla città chi ha ruoli e responsabilità ha per dignità il dovere di mettere la propria faccia sulle scelte, al di là della formalità che si consumano con gli atti”. Ricordando e precisando i termini dell’accordo di programma del 2018, che ha modificato il precedente risalente agli anni ’90, il primo cittadino ha evidenziato come il Covid abbia condizionato tutto il percorso successivo. Secondi ha, quindi, ripercorso le tappe recenti dell’interlocuzione con la Fondazione Albizzini, a partire dal febbraio 2022, quando il Comune aveva fatto presente la possibilità di finanziare la riqualificazione del complesso dell’ex scuola Garibaldi con le risorse del PNRR per l’edilizia scolastica e aveva ricevuto la conferma da parte del sodalizio della volontà di andare avanti con il progetto di piazza Burri, fino all’incontro dello scorso 24 agosto. “Un confronto ufficiale quest’ultimo a coronamento di una serie di interlocuzioni che l’amministrazione ha portato avanti nell’esercizio del proprio ruolo, nelle quali il consiglio comunale, che avendo approvato l’accordo di programma conserva pienamente il proprio, sarà coinvolto perché verrà messo a disposizione il verbale steso il 24 agosto e sarà necessario l’esame e l’avvallo dell’assise per il project financing che la Fondazione Burri si è impegnata a presentare nei prossimi mesi”, ha chiarito Secondi. “Per noi era importante distinguere la riqualificazione dell’area dell’ex scuola Garibaldi dal percorso di tipo urbanistico per piazza Burri”, ha spiegato il sindaco. “La Fondazione ha recepito la necessità di dare un primo messaggio chiaro dell’intenzione di procedere per piazza Burri, assumendosi completamente l’onere della demolizione, che richiederà alcuni mesi, perché comunque dovrà essere predisposto un progetto anche per questo tipo di intervento”, ha chiarito Secondi, che ha aggiunto: “abbiamo quindi dato due marce diverse all’intero iter, che avrà una velocità maggiore per la demolizione dell’ex scuola Garibaldi che permetterà di migliorare la situazione di quell’area, mentre procederà con i tempi imposti dal legislatore per il piano attuativo che la Fondazione si è impegnata a presentare nei prossimi mesi”. In sede di replica, il consigliere Lignani Marchesani ha ribadito la necessità di “ascoltare in un’apposita commissione il presidente della Fondazione Albizzini, insieme agli altri consiglieri eletti dal Comune, perché ci vuole chiarezza sui tempi di realizzazione del progetto e vorremmo capire se la Fondazione dispone immediatamente dei soldi per demolire l’ex scuola Garibaldi e per portare avanti piazza Burri o ci possa essere un partner privato, dopo la collaborazione a questo punto fallimentare con gli arabi”. Nel dirsi “non molto soddisfatta dalla risposta del sindaco”, la consigliera Arcaleni ha condiviso la richiesta di un confronto in commissione con la Fondazione Albizzini. “Il tempo ha dato ragione a chi pensava come me che quell’accordo avesse troppe criticità e non avrebbe portato alla realizzazione di piazza Burri”, ha osservato l’esponente di Castello Cambia, che ha rinnovato le perplessità “sulle tempistiche e quindi su quanto a lungo sarà in vista ciò che sta dietro all’ex scuola Garibaldi, che non è bello da vedere” e ha puntato l’indice sull’aspetto della gestione dell’immobile che sorgerà in piazza Burri. “Mi chiedo come il Comune intenda affrontare questo problema che la Fondazione non è riuscita a risolvere finora”, ha puntualizzato Arcaleni, chiedendo conto di come l’amministrazione comunale pensi di gestire la questione della viabilità attorno a piazza Burri. “A me sembra proprio che manchi il quadro complessivo, ciò che faccia capire come si vuole intervenire in maniera organica sulla viabilità e su un aspetto come lo spostamento del terminal dei bus da piazza Garibaldi”, ha chiarito la consigliera. Il sindaco Secondi ha quindi ripreso la parola per puntualizzare che “l’amministrazione comunale ha ottenuto intanto che la situazione dell’ex scuola Garibaldi venga sanata attraverso la demolizione con tempistiche differenti da piazza Burri, non credo che lasciare una problematicità perché così ne copre un’altra sarebbe stato meglio, perché saremmo restati con due, considerando poi che la parte retrostante è privata”. “Per quanto riguarda la viabilità è già tutto definito dalle varianti che ha avuto il PRG in base al Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, che stiamo attuando come dimostra anche il recente investimento sul collegamento ciclopedonale finanziato dal PNRR”, ha detto Secondi, che ha spiegato come “per lo spostamento del terminale dei bus, che abbiamo già affrontato con il gestore, sarà necessario aspettare il cantiere di piazza Burri”. “Il business plan per la gestione di piazza Burri dopo la sua realizzazione riguarda interamente la Fondazione Albizzini, che ha in piedi una serie di interlocuzioni e vaglierà la soluzione più opportuna”, ha concluso il sindaco.